“Sento l’energia luminosa scendere lungo la spina dorsale, illuminare completamente dal di dentro…”
Gli ultimi lavori sono il risultato di un mio pluriennale percorso di ricerca sulla luce, che attualmente utilizza la foglia d’oro in maniera innovativa, cioè non più o non solo come fondo per la rappresentazione figurativa, bensì come segno pittorico, scrittura o ancora come sperimentazione di ossidazioni, lacerazioni e sovrapposizioni plurimateriche; un oro sottratto al buio come luce nascente o grumo primordiale emergente da strappi di placente colorate; attraversamenti di alfabeti solo evocativi di culture e iconografie altre: l’oro come materia intrisa di una energia libera, fluente, pulita e infinita.” (Roberta Filippi, da “Pensieri sparsi”)
“…l’elemento più palese di affinità consiste nel comune riferimento a vari tipi di icona tutti in qualche modo allusivi alla diffusione allargata se non addirittura alla riproduzione mediale: Roberta Filippi sembra pensare più ad una tematica iconologica che coniughi in se suggestioni archeologiche, misteriche e New Age attraversando abilmente realtà storico stilistiche come la stele graffita orientale e l’incisione rinascimentale, per metterci infine difronte ad un simbolo inquietante e distaccato ad un tempo”… (Paolo Balmas, dal catalogo della mostra “AllupAllupa”)